Creazione e-commerce Digital Digital Marketing

Come evolverà il digital marketing dopo la pandemia Covid-19

Angelo Antonio Annibaldis

Pubblicato il 20 Maggio 2020
8 minuti

Sono bastati poco più di tre mesi per cambiare il mondo radicalmente e con esso le abitudini delle persone; si è trasformato il modo di vivere, di relazionarsi e di acquistare. Il digitale ed i social network sono diventati la più grande finestra sul mondo disponibile per interagire, lavorare e acquistare.

Ma quando il barlume di normalità tornerà a fare capolino nelle nostre vite, cosa rimarrà nella mente delle persone? E di conseguenza come evolverà il digital marketing del dopo Covid per fare fronte ai cambiamenti? Abbiamo parlato anche di recente della crescita delle vendite online, ora è bene soffermarsi meglio sull’evoluzione dello scenario.

La situazione attuale: l’impatto del lockdown sulle abitudini di acquisto, on e offline

4,57 miliardi di persone nel mondo che ora utilizzano Internet: una cifra importante, ben il +7% solo rispetto al mese di aprile del 2019.

Per non parlare degli utenti sui social media che hanno avuto un incremento dell’8% per raggiungere oggi 3,81 miliardi di persone.

Crescita più che giustificabile, visto che a seguito del lockdown molte più persone hanno trascorso un numero maggiore di ore sui dispositivi digitali (fonte GlobalWebIndex.com) non potendo uscire. Infatti la pubblicità su strada è quella che ha registrato un maggiore calo di investimenti: ha poco senso investire nell’installazione di un mega cartellone pubblicitario se poi per mesi le persone escono poco o niente. 

Il mercato delle sponsorizzazioni invece si trasforma. Anche se molti budget sono stati praticamente congelati, l’advertising online sembra aver avuto un picco di investimenti a discapito della pubblicità televisiva, la quale nonostante abbia completamente rivoluzionato il palinsesto comunicativo per adattarsi alla situazione, ha subito un calo del 5%

Va sicuramente meglio agli influencer, i quali conquistano terreno come intrattenitori coinvolgenti grazie alle dirette da casa; un esempio lampante può essere quello di Sonia Peronaci e Chiara Maci due food blogger divenute tra gli influencer più seguiti in rete nel periodo covid (segno che ci siamo tutti un po’ improvvisati chef e pizzaioli). 

Anche il mondo del retail cambia, e di gran lunga. Lo shopping diventa online per brand e consumatori e per alcuni settori non è più una scelta, ma un obbligo per la sopravvivenza.

Entrambe le parti sono costrette a cambiare le modalità di acquisto e le abitudini di pagamento, soprattutto.

L’Italia il paese delle botteghe, dell’”aspetta che ti do il resto” e della vendita al dettaglio si ritrova a dover fare i conti con il “km 0 digitale”, gli e-commerce e le vetrine dei social network. Un’opportunità per molti, un disastro per tanti altri; sembrerà strano, ma nel nostro bel paese i negozi che differenziano la vendita mixando online ed offline non sono molti, anzi.

Il mondo degli eventi subisce una trasformazione radicale. Avremmo già dovuto collezionare 6/8 pass in conferenze di web marketing in questo primo semestre 2020, invece chiusura totale. In molti hanno colto l’opportunità di trasformare la conferenza fisica in una remote conference. Finalmente abbiamo capito che strumenti come Zoom non servono solo per fare video call. Ne sono un esempio i DDD – Digital Design Days o il WMF (4 – 5 – 6 giugno online) che oltre a rimandare l’evento offline, hanno potenziato l’offerta con il 100% online.

Dopo questa rapida “panoramica da Covid”  una prima, per quanto ovvia, conclusione: ogni crisi può diventare un’opportunità se si anticipa il cambiamento, se si investe nelle persone e nelle innovazioni non avendo paura di sperimentare. Non è più possibile rimandare, è il momento di mettersi nella posizione di poterlo fare, per non rimanere in balìa di un mondo in continuo cambiamento senza essere in grado di fare nulla.

Cosa succederà al digital marketing del dopo Covid?

Molte realtà ad oggi sono riuscite a capire il vero senso del digitale e a vedere nel digital marketing una rinascita. Bisogna però vedere quali soluzioni attueranno di conseguenza e cosa resterà della situazione di emergenza.

Il digital marketing post-Covid sta subendo sicuramente un’evoluzione e interesserà abitudini di brand e persone. Nessuno è in grado di sapere per quanto tempo il COVID-19 influenzerà le nostre vite. Abbiamo attraversato varie criticità: mercati azionari in crollo, licenziamenti, persone costrette a lavorare da casa senza una bozza di regolamentazione, scaffali di negozi presi d’assalto.

Alcuni settori come il turistico, la ristorazione ed il commercio al dettaglio sono stati colpiti duramente, molti altri sono riusciti ad intuire una grande opportunità nel digital marketing e a sentirne finalmente la necessità.

Ora è il momento di andare oltre, capire cosa succederà e cercare di pianificare un digital marketing post Covid. Quali sono le strategie e le azioni da intraprendere?

La cosa più importante: ascoltare le persone

Ascoltare ti aiuterà a capire come sono cambiate le abitudini, le esigenze e le priorità dei tuoi clienti.

Come abbiamo visto, se prima del covid si puntava ad investire sul canale televisivo e si destinava un budget per le campagne pubblicitarie, oggi potrebbe non essere più così. 

Quindi, ascoltare ed osservare il proprio target è la cosa più saggia da fare per ripartire con il piede giusto e capire come cambiare le tue strategie di marketing digitale in relazione alle persone. 

Il digital marketing dovrà essere “agile”

La prima cosa che i brand hanno appreso da COVID-19 è che durante un periodo di crisi (o opportunità, dipende dai punti di vista) che sia causato da un virus, dalla concorrenza o dal cambiamento di abitudini dei consumatori è fondamentale rispondere immediatamente. Come? Cavalcando le trasformazioni e adattando strategie, messaggi e contenuti nel più breve tempo possibile.

Bisogna essere veloci e saper interpretare i dati, un approccio data driven consente di comprendere rapidamente i cambiamenti che dovranno poi riflettersi sulle strategie, sui contenuti e su tutti i canali di marketing. 

PCP: Progettazione, Creatività e Proattività

Quale sarà il passo successivo? Questa è la domanda da un milione di dollari che dovrai porti. La progettazione di una road map sull’impatto del coronavirus nel tuo settore è ciò che ti aiuterà a creare qualcosa di unico per il tuo target.

Creatività e proattività saranno le parole chiave nella tua strategia, gli ingredienti che non potranno mai mancare nella “dispensa” del bravo e-marketer. I messaggi e i contenuti dovranno essere adattati di pari passo alla situazione che le buyer personas stanno vivendo. 

Le persone uscite da una situazione di confusione si aspettano messaggi chiari, che offrono valore ed il lato umano ed empatico del brand. I contenuti online dovranno essere progettati tenendo in considerazione questi aspetti.

Puntare sulle relazioni e instaurare fiducia

Caro imprenditore, caro brand, i tuoi clienti non sono numeri da inserire in una lista, anche loro come te in quanto persone sono immerse in una situazione di incertezza.

Quindi mai come ora è il momento di costruire relazioni, instaurare fiducia e non vendere spudoratamente la “qualsiasi cosa definitiva”. 

Se saprai ascoltare con empatia e dare valore, le conversioni arriveranno nel medio-lungo termine. Non avere fretta, il cliente va coccolato ora più di ogni altro momento.

Progettare strategie di marketing omnicanale

Il digital marketing dovrà sostenere e supportare le attività fisiche che stanno pian piano riaprendo e riprendendosi.

Questo periodo ha mostrato l’importanza del vendere online oltre che offline; il coronavirus ha dato un’accelerata alla digitalizzazione in tutti i settori: dal commercio, all’istruzione, dalle istituzioni, alle abitudini lavorative.

Ovviamente gli effetti della pandemia hanno modificato sostanzialmente, e continueranno a farlo, le abitudini di acquisto dei clienti, e anche dopo, quando questo periodo sarà passato, molte persone continueranno a preferire lo shopping online rispetto a prima, ma cercheranno nei negozi fisici delle vere e proprie esperienze di acquisto, cura al dettaglio e qualcosa di unico, personalizzato.

In questo quadro diventerà cruciale la trasversalità e la connessione tra tutti i vari canali di vendita online e offline, l’omnicanalità sarà la salvezza per molti perché vendere online è ormai inevitabile, come lo è il creare esperienze in negozio.

Il digital marketing dopo il Covid: la crisi come opportunità

Nel corso della storia, gli esseri umani hanno sempre cercato soluzioni e strumenti per semplificare la propria vita e risollevarsi da situazioni spiacevoli. Oggi è come se gli e-commerce fossero diventati uno di questi.

Le esperienze di vendita online cominciano ad essere apprezzate anche da quelle fasce di età che senza coronavirus non si sarebbero mai affidate ad un e-commerce o marketplace per acquistare.

Un unico nodo rimane un po’ complesso da sciogliere: la privacy che rimane il principale problema per gli utenti di tutto il mondo.

Le ultime ricerche rilevano che oggi siamo più preoccupati di quanto non fossimo in questo periodo dell’anno scorso per il modo in cui le aziende utilizzano i propri dati. Segno che ci sarà molto da lavorare sul lato umano e sull’empatia per instaurare rapporti di fiducia forti nel tempo.

Solo in questo modo l’economia potrà riprendersi, ma non mancheranno rapidi cambiamenti a discapito di chi non riuscirà ad anticipare ed investire in canali di marketing digitale e nel rapporto con il proprio cliente, online ed offline.