Marketing e-commerce

E-commerce: 5 consigli per evitare l’abbandono del carrello

L'abbandono del carrello da parte del cliente rimane uno dei punti cruciali nella gestione di un e-commerce. Cerchiamo di definire alcuni punti fermi per ottimizzare il processo di acquisto e renderlo davvero efficace.

Angelo Antonio Annibaldis

Pubblicato il 16 Novembre 2015

Chi si occupa di e-commerce lo sa bene. L’abbandono del carrello da parte del cliente rimane uno dei punti cruciali nella gestione di un e-commerce. Le ragioni possono essere diverse e ad ogni modo devono spingerci a capire se qualcosa sul nostro sito non funziona come dovrebbe e se possono essere effettuati interventi di ottimizzazione.

Se da un lato è importante mantenere il cliente sul proprio sito il più a lungo possibile, dall’altro è fondamentale offrire la possibilità di completare il tutto in modo semplice e veloce.

Cerchiamo di definire alcuni punti fermi per ottimizzare il processo di acquisto e renderlo davvero efficace.

Perché l’utente abbandona il carrello

La cause principali che spingono l’utente a non terminare il processo d’acquisto possono essere:
– dubbi sull’ affidabilità del sito;
– opzioni di pagamento limitate;
– prezzi aggiuntivi nascosti o non chiari;
– processo di registrazione troppo lungo;
– processo di check-out troppo complesso.

5 consigli per il tuo e-commerce

1. Rendere la navigazione il più possibile intuitiva

Avere un buon sito web è fondamentale, come del resto organizzare il sito in maniera chiara, completa e accattivante per l’utente. La navigazione deve essere semplice e intuitiva proprio per favorire il processo d’ acquisto, che dev’essere altrettanto lineare e non dispersivo. Un singolo passaggio  può essere infatti determinante per la buona riuscita successo di un sito di e-commerce: tutto dev’ essere reperibile e a portata di clic.

2. Semplificare il processo d’acquisto

In primo luogo, la ricerca degli articoli dev’essere immediata ed efficace: verificate che il catalogo e la lista prodotti siano aggiornati, le descrizioni ben dettagliate, che la ricerca sia disponibile per parole chiave e per categorie. L’utente deve inoltre essere immediatamente a conoscenza della disponibilità o meno del singolo articolo.

Se il processo di ricerca di un prodotto o la navigazione in sé non saranno gratificanti per l’utente, difficilmente arriverà allo step dell’acquisto. Il processo del check out costituisce una sorta di “passaggio burocratico”, quindi un’azione da concludere al più presto.

3. Riconoscere l’utente, ma non esagerare nella profilazione

Come sapete, i cookies ci permettono di creare una profilazione precisa dei nostri utenti, che va dalla memorizzazione dei dati a quella delle scelte del cliente. Questo ci permette di velocizzare ulteriormente il processo, sia nella fase di selezione dei prodotti (ad esempio proponendo al cliente un articolo che sia in linea con le sue abitudini d’acquisto), che nella fase finale (memorizzare il metodo di pagamento e l’indirizzo di spedizione).

È bene, però, che queste scelte non appaiano vincolanti e che sia data la possibilità di modificare i dati proposti senza difficoltà. Per questo anche in fase di registrazione è consigliabile non esagerare nella richiesta di informazioni e offrire sempre una modalità d’acquisto, “on the fly”, che non prevede registrazione sul sito, ma semplicemente il rilascio dei dati necessari a completare l’acquisto.

4. Costi chiari

È sempre consigliabile offrire una scelta ampia anche in ambito pagamenti, in modo che il cliente possa scegliere il metodo che gli è più congegnale. Fondamentale è la chiarazza, quindi mostrate esplicitamente i costi di spedizione o eventuali costi aggiuntivi che possono derivare dal sistema di pagamento scelto.

A tal proposito, ricordate che una delle maggiori cause di abbandono dei carrelli sono i costi elevati delle spedizioni. Secondo gli esperti, la spedizione gratuita può avere un maggiore efficacia persuasiva degli sconti per gli shopper online.

5. I clienti abbandonano il carrello? Recuperiamoli!

Ebbene sì, se hai l’e-mail dell’utente (solitamente è infatti il primo dato di contatto richiesto) potresti sfruttare la possibilità di ricontattarlo in merito al carrello abbandonato.

In questo caso i tempi di contatto non dovrebbero superare le 24 ore, proprio per permettere una rapida azione; il tasso di apertura di queste email è solitamente molto alto, anche se chiaramente non è garantito che venga poi portato a termine l’acquisto.L’ideale sarebbe avere una procedura di check out che permetta di identificare esattamente a che punto è stato abbandonato il carrello, così da fornire un preciso supporto al cliente ed identificare eventuali criticità del proprio sito.

Questi cinque, semplici consigli potrebbero dare il loro contributo al successo del tuo e-commerce. Rivolgiti ad un team di esperti per farti assistere e consigliare passo per passo!