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Perché i tuoi video da 5.000€ non funzionano su TikTok (e nemmeno su Instagram)

Federica Fasoli

Nel 2025, più spendi in video e meno funzioni sui social.
C’è una verità scomoda che molti brand ancora non vogliono accettare: la qualità patinata non converte più. Anzi, spesso è proprio ciò che uccide l’engagement.
Hai speso 5.000 euro (o più) per un video curato nei minimi dettagli, girato con una RED camera, con attori, luci perfette e montaggio da spot TV. Lo pubblichi su TikTok o Instagram Reels… e nulla. Poche views, zero commenti e zero vendite.
Perché succede?
Se sembra una pubblicità, le persone scrollano. I social non sono una vetrina pubblicitaria. Sono luoghi di conversazione. E oggi, più che mai, la connessione autentica vince sulla perfezione estetica.
Indice
La falsa equazione: più qualità = più risultati
Nel marketing tradizionale, la logica era chiara: più budget investito in produzione, più ritorni garantiti. Ma su TikTok e Instagram, quella logica si è rotta.
I contenuti troppo professionali sembrano freddi, artificiali, distanti. Su TikTok, per esempio, un video troppo curato viene facilmente ignorato o penalizzato perché non sembra parte dell’ecosistema.
I dati parlano chiaro:
- Secondo TikTok for Business, i contenuti lo-fi (bassa produzione) ottengono fino al 153% in più di attenzione rispetto ai contenuti ad alto budget.
- Uno studio di Meta evidenzia che i contenuti UGC-style hanno un CTR 4 volte più alto rispetto ai contenuti brandizzati.
- In un test A/B condotto da un’agenzia di performance italiana, un brand beauty ha ottenuto un ROAS 10x maggiore con un video iPhone girato in bagno rispetto al video professionale da 8.000€.
Case study
Scenario: un brand food lancia una nuova barretta proteica.
Producono due video:
- Spot professionale da 5.000€: girato in studio, attori fit, slow motion, grafica animata.
- Video UGC: una creator apre la barretta davanti allo specchio, ne parla come se la stesse consigliando ad un’amica, mangia e ride di gusto.Risultato:
- Spot: 37.000 impressions, 0,7% CTR, ROAS negativo
- UGC: 215.000 impressions, 4,6% CTR, ROAS 6.5x
I social non premiano la perfezione. Premiano la connessione.
Come cambia la produzione contenuti per i brand
Essere social native non significa adattare. Significa pensare nativamente.
Molti brand ancora “riciclano” gli spot TV in formato verticale, convinti di fare un lavoro moderno. Ma il contenuto percepito come forzato, estraneo al linguaggio della piattaforma, viene scartato in pochi secondi.
Essere native significa partire dai comportamenti delle persone su quella piattaforma, dai trend, dai formati dominanti. Vuol dire creare contenuti che sembrano nati per stare lì, non semplicemente spostati lì.
Il nuovo linguaggio è UGC
L’era dello spot patinato è finita. I contenuti oggi vincenti sono:
- Girati con uno smartphone
- Spontanei e senza filtri
- Immediati, rapidi, diretti
Un’inquadratura storta? Fa parte del gioco. Una battuta imperfetta? Sembra più reale. Un montaggio grezzo? È un segnale di autenticità.
Cosa funziona oggi (e cosa proprio no)
Ecco alcuni dei format che dominano TikTok e Instagram nel 2025:
1. Video parlati in camera
Il classico “parlami come un amico”. Girati spesso in auto, in cucina o nel bagno dell’ufficio. Funzionano perché trasmettono immediatezza, confidenza, umanità.
2. Dietro le quinte
Mostrare processi, team, momenti imprevisti. L’utente vuole vedere cosa succede davvero, non solo il risultato finale.
3. Formati virali da creator
Format collaudati dai creator, come:
- “Dimmi qualcosa che non so”
- “3 errori che stai facendo”
- “Questo è il motivo per cui non funziona”
- “Fammi ridere / Fammi riflettere”
Funzionano perché creano ganci cognitivi, offrono valore e stimolano la curiosità.
Cosa NON funziona più
- Video con voice-over pubblicitari
- Montaggi da cinema con musiche epiche
- Contenuti con brand troppo in evidenza
- Tutto ciò che “puzza” di pubblicità
Vuoi partecipare o vuoi convincere?
L’utente social nel 2025 è esperto, selettivo e allergico al finto.
Capisce subito se un contenuto è stato creato con l’intento di vendere o con quello di partecipare. E risponde di conseguenza:
- Contenuto partecipativo = commenti, condivisioni, salvataggi
- Contenuto pubblicitario = scroll istantaneo
Per questo motivo, oggi i brand devono imparare a comportarsi come creator. Oppure devono affidarsi a creator veri, lasciandogli libertà creativa, senza script rigidi e briefing invadenti.
Gli errori più comuni dei brand oggi
1. Confondere “professionale” con “efficace”
Solo perché un contenuto è ben girato, non vuol dire che funzioni. Anzi, spesso è l’opposto.
2. Sovraccaricare il messaggio
Se serve un minuto per capire “di cosa stiamo parlando”, hai già perso. Serve un hook forte nei primi 2 secondi.
3. Mettere il brand al centro, non le persone
I contenuti migliori parlano di problemi reali, mostrano benefici, raccontano esperienze. Non dicono “guarda quanto siamo belli”, ma “guarda cosa possiamo fare per te”.
4. Non adattare il tone of voice al canale
Parlare su TikTok come se si stesse facendo un meeting in PowerPoint è un suicidio. Ogni piattaforma ha il suo linguaggio. Va rispettato.
Checklist: come creare contenuti nativi e performanti
✅ Scrivi il messaggio come se lo stessi mandando in un vocale a un amico
✅ Usa lo smartphone per girare: più veloce, più reale
✅ Punta su format conversazionali o didattici
✅ Evita effetti speciali o montaggi troppo sofisticati
✅ Mettiti nei panni dell’utente: cosa troverebbe utile, divertente o sorprendente?
✅ Testa e ripeti: l’algoritmo ama chi pubblica spesso e migliora
É necessario un nuovo approccio
Basta pubblicità. Iniziate a creare contenuti.
Nel 2025, il branding non si costruisce con slogan e riprese al rallentatore, ma con contenuti reali, veloci, grezzi, onesti.
Non si tratta di improvvisare. Si tratta di capire che il linguaggio è cambiato e che i social non sono un media da presidiare con contenuti “adattati”, ma spazi da abitare con contenuti nativi.
🎯 É qui che entriamo in gioco noi.
Aiutiamo i brand a progettare contenuti social native, performanti e coerenti con la loro identità. Se i tuoi video non performano, forse è il momento di cambiare approccio, parliamone!
Ogni brand oggi ha davanti a sé una scelta: continuare a parlare con lo “stile pubblicitario” oppure imparare a parlare la lingua delle persone.
La call to action è chiara:
- Abbassate il budget produzione, alzate il budget creatività
- Lasciate la camera da 5000€, prendete un iPhone
- Invece di girare uno spot, girate 10 contenuti reali
- Invece di parlare al pubblico, iniziate a parlare con il pubblico
Nel 2025, o parli la lingua delle persone… o finisci a parlare da solo.