Gestione social media
Instagram: come sta cambiando il visual social media più amato dagli utenti
Instagram ad oggi conta in Italia 8 milioni di utenze giornaliere, un numero enorme in grado di testimoniare il ruolo strategico che questo social network ricopre per i brand e l'advertising in generale.
Federica Fasoli
Era il 2010 quando venne lanciata la prima versione di Instagram. Un social network nuovo, spontaneo che, come dice il nome stesso, ha fatto dell’immediatezza il suo cavallo di battaglia. Erano i tempi in cui il camaleontico mondo delle piattaforme social non aveva ancora intrapreso la strada che tutti conosciamo, i tempi in cui gli utenti si muovevano circospetti provando a solcare i primi passi nel mare magnum digitale e utilizzando gli strumenti che, di lì a poco, avrebbero cambiato il modo di concepire le nostre vite e le relazioni con il prossimo.
Solo in Italia, ad oggi, Instagram conta 8 milioni di utenze giornaliere, un numero enorme in grado di testimoniare che, per quanto sia cangiante e mutevole il mondo dei social network, esso non tramonterà e, anzi, ricoprirà un ruolo sempre più strategico e fondamentale per i brand e l’advertising in generale.
Ma come è cambiato Instagram nel tempo? Quali le funzioni migliori per una comunicazione aziendale mirata ed efficace, nonché una strategia di social media marketing coerente ed in grado di raggiungere gli obiettivi con risultati tangibili e quantificabili?
Di novità, negli anni, ce ne sono state tante. Dal cambio dell’algoritmo nel feed, che ha sovvertito la logica di visualizzazione temporale dei post in favore di un criterio basato sull’interazione, all’introduzione di formati fotografici diversi dal canonico quadrato, croce e delizia per gli amanti dello scatto perfetto. E se da un lato il nuovo algoritmo ha destabilizzato la vita degli autori più apprezzati su IG, insinuando in loro il timore della perdita di like e followers successiva alla pubblicazione di uno scatto “un-po’-meno-perfetto”, dall’altro è stata la piattaforma stessa ad introdurre delle nuove funzioni in grado di recuperare l’immediatezza e la spontaneità che tanto erano stati i fondamenti del canale quanto presto si erano persi in virtù di scatti ben meno immediati e spontanei.
Regine di questo “ritorno al passato” sono indubbiamente le Stories, introdotte per la prima volta nel 2016 e diventante rapidamente molto più di un semplice canale alternativo al principale. Poste in netta rilevanza rispetto al feed, precisamente in posizione top rispetto al profilo, le Stories sono state in grado di “rompere la magia”, di mostrare il “dietro le quinte” di tutti i profili più apprezzati, spingendo gli autori a sperimentare scatti più liberi senza correre il rischio di perdere like. A favore di ciò il loro concept di base, fondato, appunto, sul racconto di una storia, nonché la loro durata: esse, infatti, prevedono la pubblicazione di contenuti visibili solo per 24 ore, inizialmente pensati per contrastare l’overposting nel feed.
Inutile dirlo, però, anche il mondo delle Stories sta cambiando ed è bene che ogni stratega del web marketing che si rispetti, social media manager, digital specialist di una web agency o influencer che sia, lo tenga ben a mente. Prima novità tra tutte è che le Stories stanno acquisendo un carattere di longevità, mantenendo la loro durata di 24 ore, sì, ma introducendo anche la possibilità di essere salvate, creando così dei contenuti in evidenza nel profilo, prova tangibile del fatto che le Stories sono molto di più di una raccolta “varia ed eventuale” di post casuali. In secondo luogo, poi, anche il testo sta acquisendo sempre maggiore rilevanza: è recente, infatti, l’aggiornamento del type che permette di dare maggiore spinta creativa ai contenuti testuali, dando così la possibilità di creare uno storytelling in grado di coniugare immagini e testo e recuperare anche il valore aggiunto delle parole.
Last but not least, l’opportunità di creare inserzioni pubblicitarie nelle Stories. Se, infatti, oltre 200 milioni di utenti nel mondo utilizzano quotidianamente le Stories, interagendo in maniera attiva attraverso i messaggi diretti, è evidente che questo canale parallelo non può essere ignorato in una buona strategia di marketing di brand e aziende. Lo sa Instagram e lo sanno le digital agency che, sempre di più, stanno includendo questo nuovo canale nella creazione di piani di comunicazione efficienti, in grado di avvicinare il pubblico e creare un contatto più diretto con i propri followers. Come? Fornendo un valore aggiunto attraverso la creazione di uno storytelling spontaneo, dal sapore friendly e vicino agli utenti, in grado di utilizzare tutte le funzionalità (testo, filtri, adesivi, strumenti di disegno ecc.) in maniera coerente e raggiungere così gli obiettivi precedentemente fissati.